domenica 5 aprile 2015

Tre giorni a Parigi - Primo giorno


Pensando a Parigi, vengono in mente, prima di tutto i suoi monumenti simbolo, ovvero la Tour Eiffel, il Louvre, la cattedrale di Notre Dame.
Ma Parigi è anche altro. E' prima di tutto una città ricca di fascino, elegante e nella quale convivono mondi e culture differenti.
Nell'itinerario che vi propongo per questo primo giorno, l'intento è quello di farvi scoprire, una Parigi meno battuta, antiche vestigia medievali, piccole botteghe, mercati all'aperto, hotel particuliers che ospitano interessanti musei e scorci romantici e ricchi di fascino.

Primo giorno
Iniziamo la nostra giornata in una delle piazze più belle di Parigi, Place des Vosges, che si raggiunge con una breve camminata dalla fermata della metro Bastille.
Per affrontare al meglio la vostra prima giornate a Parigi, vi consiglio un'abbondante petit déjeuner a base di pane, burro, marmellata e croissant in uno dei locali che si affacciano sui portici della piazza. Il mio preferito è Ma Bourgogne, al numero 19, all'angolo con Rue de Francs Bourgeois (aperto tutti i giorni dalle 8 all'1 di notte). E' uno dei più antichi bistrot di Parigi, con la possibilità di sedersi sia all'interno che sotto i portici.

Ricaricati, iniziamo la nostra visita a Parigi proprio da Place de Vosges, per poi esplorare a piedi il quartiere del Marais e i suoi hotel particuliers (palazzi privati) fatti costruire dall'aristocrazia parigina a partire dal XVII secolo.
A pochi minuti a piedi da Place de la Bastille, Place de Vosges è fra le più antiche di Parigi. Di forma quadrangolare, è circondata da eleganti palazzi, realizzati, in uno stile univoco e razionale, all'inizio del XVII secolo per volere del re Enrico IV. Al centro c'è un giardino in cui, nelle tiepide giornate primaverili, ci si può fermare per rilassarsi e nel contempo ammirare la bellezza degli edifici che ci circondano, caratterizzati da tetti spioventi in ardesia di colore blu, grandi abbaini e facciate con fasce in mattoni rossi alternate a fasce in pietra bianca.
Una curiosità: il nome Place de Vosges è relativamente recente, prima, infatti la piazza si chiamava Place Royale. Il nuovo nome risale alla fine del XVIII secolo, e vuole celebrare il primo dipartimento (quello dei Vosgi appunto) che pagò le tasse al nuovo stato repubblicano costituito in seguito alla Rivoluzione Francese.


Parigi - Place des Vosges


Il quartiere del Marais (letteralmente "palude") deve il suo nome al fatto che fino agli inizi del XIII secolo era una zona paludosa e malsana.
In seguito venne bonificata e, sotto il regno di Enrico IV, dopo la costruzione di Place des Vosges, divenne il quartiere dell'aristocrazia parigina. Qui i nobili fecero costruire lussuose dimore, che oggi, dopo i restauri compiuti tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, si presentano in tutto il loro splendore.

Oggi troviamo ancora tracce del Marais medievale, nelle facciate di alcuni edifici o nei resti dell'antica cinta muraria di Filippo Augusto risalente al 1190. Delle 39 torri che la costituivano, rimangono solo due torri tronche in rovina, oggi inglobate nel prestigioso Lycee Charlemagne e visibili da Rue des Jardins de Saint Paul, di fronte al campo da basket.
Al nr 3 di Rue Volta si trova, secondo molti, la più antica casa di Parigi (1240) con travi in legno a vista, porta di ingresso stretta e bassa e piccole finestre al piano. Dico secondo molti perché un atto di vendita datato 12 febbraio 1654 farebbe risalire la costruzione di questo edificio al 1644. Prima di allora pare che sul terreno attuale ci fosse il giardino della casa vicina, oggi scomparso. Un falegname e sua moglie acquistarono il terreno e fecero costruire la casa che vediamo ancora oggi.

Se diamo per buona questa versione dei fatti, allora la casa più antica di Parigi si trova al nr 51 di Rue Montmorency (una traversa di Rue du Temple sempre nel Marais) e porta la data del 1407. Qui abitò l'alchimista Nicolas Flamel che pare avesse scoperto il segreto per fabbricare la Pietra Filosofale. E' forse per questo che gli strani simboli scolpiti sugli architravi e i pilastrini d'ingresso dell'edificio continuano ad affascinare ed intrigare ancora oggi appassionati di esoterismo e curiosi. Vi troviamo lettere in caratteri gotici, strane figure barbute, angeli musicanti e anche un uomo imberbe con il capo avvolto da un turbante, forse lo stesso Flamel.

Se invece vogliamo ammirare gli splendidi edifici risalenti al XVII secolo, vi consiglio, fra gli altri:
  • Hotel de Sully in Rue Saint Antoine. Fu edificato nel 1624 per volere dell'allora controllore delle finanze Mesme Gallet e nel 1634 fu acquistato da Maximilen de Bethune, primo duca di Sully, ex ministro delle finanze e sovrintendente ai lavori edili durante il regno di Enrico IV. La famiglia Bethune lo possedette fino al XVIII secolo. Dopo di allora si succedettero numerosi proprietari e vari furono gli usi (negozi, laboratori artigianali, ecc.). Nel 1862 fu classificato monumento storico e dal 1967 è sede del Centre des Monuments Nationaux, ente cha fa capo al Ministero della Cultura e che gestisce oltre cento monumenti fra i più importanti di Francia. Non è possibile visitare il palazzo, ma durante l'orario di apertura degli uffici è consentito attraversare il cortile d'onore e il giardino, per accedere a Place des Vosges.
Parigi - Hotel de Bethune-Sully
 
  • Hotel d'Aumont, all'angolo tra Rue de Jouy e Rue des Nonnains d'Hyeres. Fatto costruire nel 1644 per rimpiazzare un palazzo risalente al XV secolo, fu abitato dal duca d'Aumont, maresciallo di Francia, a partire dal 1648. Si compone di 4 edifici che si affacciano su un cortile interno. La famiglia d'Aumont mantenne la proprietà fino al 1756. Da allora il palazzo fu prima sede comunale, poi proprietà della Farmacia Centrale di Francia e infine dal 1959 è sede del Tribunale Amministrativo. L'antico giardino alla francese dell'Hotel d'Aumont è ora il Jardin Albert Schweitzer, creato nel 1968 e adibito a parco giochi.
Parigi - Hotel d'Aumont
 
  • Hotel de Sens, al nr 1 di Rue Figuier. E' la più antica dimora privata del Marais, infatti era già noto nel 1366. L'edificio attuale risale al 1475, quando l'arcivescovado di Sens (che fino al 1622 detenne la giurisdizione di Parigi) lo ricevette in dono da Carlo V e provvedette ad una sua ristrutturazione secondo il gusto dell'epoca. L'aspetto attuale dell'edificio deriva da un restauro condotto tra il 1932 e il 1962 e a me ricorda le costruzioni fiabesche di Gaudi in Spagna (con tanto di torrette, tetti a cono e comignoli). Oggi è sede della Bibliotheque Forney, sede di mostre d'arte temporanee. Per informazioni sulle mostre in corso consultare il sito http://www.paris-bibliotheques.org (in francese).
Parigi - Hotel de Sens


In Rue de Thorigny, al nr 5, c'è un hotel particuliers che merita una visita più approfondita.
Si tratta dell'Hôtel Salé, oggi sede del Musée National Picasso.


Parigi - Musée National Picasso

Il palazzo deve il suo nome al fatto che il suo costruttore, Pierre Aubert signore di Fontenay, aveva la carica di esattore della tassa sul sale. Fu edificato fra il 1656 e il 1659 ed è considerato uno degli edifici più straordinari tra quelli realizzati nel Marais nel XVII secolo.
Dopo la morte di Aubert, avvenuta nel 1663, il palazzo ebbe diversi proprietari e diverse destinazioni. Ad esempio nel 1671 fu sede dell'ambasciata della Repubblica di Venezia, nel 1815 divenne una scuola, annoverando fra i suoi allievi Honorè de Balzac, nel 1964 divenne proprietà del comune di Parigi. Dal 1985 è sede del Musée National Picasso.
La collezione del museo è frutto di una cessione degli eredi di Picasso allo stato francese, come pagamento delle tasse di successione. Questa dazione è stata possibile grazie ad una legge promulgata nel 1968, secondo la quale gli eredi possono pagare le tasse di successione con opere d'arte, anziché con denaro, dal momento che l'arte viene considerata un fattore fondamentale per lo sviluppo culturale di un paese (grande lezione di civiltà!).
Il museo espone più di 5000 opere di Pablo Picasso tra schizzi, sculture, dipinti e incisioni, oltre alla collezione personale dell'artista, con opere, fra gli altri, di Degas, Matisse, Cezanne, Gauguin, Modigliani, Mirò.
Per informazioni consultare il sito http://www.museepicassoparis.fr (in francese e inglese).

Dopo tanto camminare e tanta cultura, è doverosa una sosta per mangiare qualcosa e riposarsi.
Visto che siamo in zona, possiamo dirigerci verso l'antico quartiere ebraico, chiamato Pletzl.
Il cuore del quartiere è l'animata Rue des Rosiers, dove si susseguono librerie ebraiche, negozi di alimentari, macellerie, ristoranti kasher, chioschi di specialità gastronomiche. Per mangiare avrete solo l'imbarazzo della scelta.
Io vi consiglio l'As du Fallafel, al nr 34 di Rue des Rosiers (12-24 da domenica a giovedì, 12-15 venerdì, chiuso il sabato). Il locale è piccolo, ma il servizio è veloce, quindi non dovrete aspettare molto, anche all'ora di punta. Comunque se non avete pazienza, è disponibile anche un servizio di take-away.
Fra le specialità del locale ci sono i fallafel (polpette di ceci speziate) e l'hummus (crema di ceci aromatizzata con aglio, cumino e paprika). I piatti sono tutti molto buoni e il rapporto qualità-prezzo è ottimo.

Dopo esserci rinfocillati, possiamo continuare il nostro giro e dedicare il pomeriggio all'esplorazione delle due isole sulla Senna: Île Saint-Louis e Île de la Cité.

Da Rue des Rosiers proseguiamo in direzione del Pont Marie, il ponte che collega il Marais all'Île Saint-Louis, l'isola più piccola, ma per me la più affascinante, che deve il suo nome a San Luigi, il re di Francia divenuto santo, che proprio qui veniva a pregare nel 1200.
Una volta attraversato il ponte, l'atmosfera è quella di un tranquillo e operoso villaggio di provincia, più che di una grande metropoli. Sulle rive della Senna si affacciano palazzi in pietra grigia che risalgono al XVII secolo. E' in quest'epoca, infatti, che l'isola fu urbanizzata, grazie all'intervento dell'imprenditore Christophe Marie, al quale si deve anche la costruzione dei due ponti che collegano l'isola alla terraferma (uno dei quali, quello che abbiamo appena attraversato, porta il suo nome).

Non ci sono monumenti degni di rilievo sull'isola, ma è comunque molto piacevole passeggiare per le sue vie, ammirando gli eleganti palazzi nobiliari e le vetrine dei negozi di artigianato, delle gallerie d'arte, delle fromagerie.
Se amate il foie gras, vi consiglio di provare quello prodotto dall'azienda La Petite Scierie di Catherine Douy (http://www.lapetitescierie.fr). Fino a poco tempo fa Paul Douy vendeva le eccellenti creazioni di Catherine in una piccola bottega al nr 60 di Rue Saint Louis. Ora Paul si è ritirato, ma Catherine continua a produrre foie gras. Il negozio sull'isola è ora una pasticceria/sala da the che propone anche l'ottimo foie gras di Catherine.

La punta ovest dell'isola, tra il Pont Louis Philippe (che collega l'isola al Marais) e il Pont Saint-Louis (che collega l'isola all'Île de la Cité) è un luogo molto romantico, soprattutto al tramonto, quando le luci dei lampioni e delle abitazioni si riflettono sulle acque della Senna. E' piacevole fermarsi qui anche nei tiepidi pomeriggi di primavera o nei caldi pomeriggi estivi, per guardare il profilo maestoso della cattedrale di Notre Dame, i battelli che attraversano il fiume e gli eleganti viali della Rive Droite e della Rive Gauche che si affacciano sulla Senna. Magari gustando l'ottimo gelato di Berthillon (in Rue Saint Loius en l'Ile, 4e), maître gelatier dal 1934, che ci delizierà con i suoi strepitosi gusti alla frutta o le specialità di stagione.

Attraversiamo ora il Pont Saint Louis e approdiamo sulla seconda isola della Senna, nonché la più grande e la più famosa: l'Île de la Cité.
Fu la sede del primo insediamento di Parigi (III secolo a.C.) e della città romana di Lutetia, nonché il cuore del potere temporale ed ecclesiastico per tutto il medioevo.
Su quest'isola sorge la cattedrale di Notre Dame, considerata il vero cuore di Parigi. E' forse per questo che nella piazza antistante la chiesa si trova una stella in bronzo che indica il Point zero des routes de France (il punto zero di tutte le strade di Francia, ovvero il punto da cui vengono calcolate le distanze fra la capitale e il resto del territorio francese).
Capolavoro del gotico francese, è uno dei monumenti più visitati  della capitale e colpisce, sia all'interno che all'esterno, per il suo equilibrio e la sua armonia architettonica.
E' meraviglioso ammirarla la sera, con la facciata illuminata dalle luci artificiali, che esaltano l'eleganza delle forme e il suo fascino senza tempo.
Ma è l'interno quello che a me è rimasto nel cuore fin dalla prima volta, per la sua grandiosità e nel contempo per la sua semplicità. Qui una luce tenue filtra attraverso le splendide vetrate colorate dei rosoni, accrescendo il senso di profonda spiritualità che si respira in questo luogo.

Parigi - Cattedrale di Notre Dame di giorno
Parigi -Cattedrale di Notre Dame di notte


Parigi - Rosone facciata ovest Cattedrale di Notre Dame

Un'esperienza da non perdere (se non vi farete spaventare dalla lunga coda) è salire i 400 gradini delle Tours de Notre Dame e ammirare, oltre allo splendido panorama di Parigi, anche una visuale inedita dei contrafforti della cattedrale e dei gargoilles. Per informazioni su orari e tariffe consultare il sito http://notre-dame-de-paris.monuments-nationaux.fr.

Per concludere il pomeriggio sull' Île de la Cité, vi consiglio un giro al Marchè aux Fleurs in Place Louis Lepin (dal lunedì al sabato dalle 8 alle 19, la domenica lascia il posto al Mercato degli uccelli).
E' uno dei mercati più antichi di Parigi, una vera magia di colori e profumi. Qui banchi di fiori e piante si alternano a  stand che vendono oggetti da giardinaggio dallo stile un po' retro e semenze di ogni tipo. E' veramente piacevole passeggiare in questo angolo di Provenza nel cuore di Parigi.

Possiamo aspettare l'ora di cena e intanto riposare le nostre stanche membra nella sala da the di uno dei negozi di the più famosi di Parigi, Mariage Freres (nr 30 di Rue du Bourg-Tibourg, nel Marais). Qui si può scegliere fra 600 tipi di the differenti provenienti da tutto il mondo, preparati in  modo da esaltarne aromi e profumi  e accompagnati da succulente torte o pasticcini.

Per la cena, vi consiglio delle ottime galettes bretoni innaffiate da sidro di mele alla Creperie Bretonne in Rue de Charonne 67 (dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 14.15  e dalle 19.00 alle 23.15, sabato dalle 19.00 alle 23.15, domenica chiuso). La fermata della metropolitana più vicina è Charonne (linea 9)
L'ambiente è piccolo, ma accogliente, con alle pareti quadri e oggetti che ricordano la Bretagna e il suo legame col mare.
Le galettes (crepes di grano saraceno farcite con ripieno salato) sono preparate con ingredienti di ottima qualità. Vi consiglio la "complete" (farcita con prosciutto, formaggio e uovo in camicia).
Anche le crepe dolci (a base di farina di frumento e ripieno dolce) sono da provare (molto buona quella pere e cioccolata).
Il locale ha un ottimo rapporto qualità/prezzo (la spesa si aggira intorno ai 15€ a testa bevande incluse).

Non mi resta che augurarvi buona cena e a presto per proseguire la nostra esplorazione di Parigi!

Nessun commento:

Posta un commento