venerdì 24 aprile 2015

Tre giorni a Parigi - Secondo giorno

Ben alzati!
Siete pronti per proseguire il nostro weekend a Parigi?
Benissimo, allora partiamo!
Dopo la prima giornata, interamente dedicata alla città storica sulla Rive Droite, oggi vorrei farvi trascorrere la mattinata  nel museo di Parigi che preferisco, in cui sculture dalla straordinaria forza espressiva trovano spazio all'interno di una sontuosa villa del XVIII secolo e nel suo magnifico parco.
Si tratta del Musée Rodin, ospitato nell’Hôtel Biron in Rue de Varenne 77 sulla Rive Gauche, un vero e proprio castello nel cuore di Parigi, circondato da 3 ettari di giardini.

Per affrontare al meglio la visita, però, è d'obbligo una sana e nutriente colazione.
Vi consiglio di fare una sosta a Le Pain Quotidien in Rue de Varenne 25, a due passi dal museo (fermata metro Varenne). Fa parte di una catena di panetterie-ristorante, specializzata in prodotti da forno (pane, dolci, torte salate) preparati con ingredienti biologici. Qui ci si siede tutti insieme in lunghi tavoloni in legno grezzo e si può scegliere, per la colazione, fra muffin, croissant, torta al limone o al cioccolato, yogurt, porridge, frutta fresca, svariati tipi di pane da gustare con burro e una scelta di marmellate bio. Se, invece, amate fare colazione a base di pietanze salate, il menù prevede anche uova, formaggi e salumi. A voi la scelta e... buon appetito!

Terminata la colazione, con una breve passeggiata raggiungiamo l'ingresso del Musée Rodin.
Attualmente sono in corso lavori di restauro, che dovrebbero concludersi nel mese di settembre 2015 e che prevedono non solo l'adeguamento dell'edificio alle attuali norme in tema di sicurezza e di accessibilità, ma anche un rinnovamento del percorso museografico con l'apertura di nuovi spazi di visita. Per questo motivo fino a settembre il museo è visitabile solo parzialmente: gli esterni sono interamente fruibili, mentre all'interno alcuni spazi sono chiusi al pubblico (fra cui, purtroppo la sala dedicata a Camille Claudel).
Per informazioni su orari e tariffe potete consultare il sito http://www.musee-rodin.fr.

Il museo è ospitato nell'Hôtel Biron, uno dei più begli esempi di edifici rococò a Parigi. All'eleganza sobria della facciata corrisponde la raffinatezza e la luminosità degli interni, aperti su un terrazzo sovrastante il parco.
Il suo costruttore, Abraham Peyrenc de Moras, un fabbricante di parrucche arricchitosi con speculazioni finanziarie, non potè godersi la sua fastosa dimora, perché morì nel 1732, solo due anni dopo che la costruzione era stata ultimata.
La sua vedova affittò allora il palazzo alla nuora di Luigi XIV, fino alla morte di quest'ultima avvenuta nel 1753.
La proprietà fu quindi venduta al valoroso maresciallo di Biron e da allora il palazzo porta il suo nome. Biron non introdusse cambiamenti all'edificio, ma abbellì il giardino, con l'introduzione di statue, grotte, aiuole fiorite, suscitando l'ammirazione di tutti i suoi visitatori.
Dopo la morte di Biron (1788), la Rivoluzione Francese segnò il declino della proprietà: il parco venne affittato per balli e feste pubbliche e scomparvero le belle aiuole volute dal maresciallo.
Durante l'Impero, l'Hôtel Biron ospitò la legazione pontificia e l'ambasciata di Russia e, nel 1820, divenne proprietà di un'associazione religiosa che lo destinò a sede di un collegio per l'educazione delle fanciulle dell'aristocrazia. Il collegio era famoso per la qualità degli insegnamenti e l'austerità dei regolamenti e per questo motivo fu eliminata dal palazzo ogni traccia di lusso: si vendettero tutti gli ornamenti, i rivestimenti in legno, gli specchi.
Nel 1904, anno in cui venne sancita in Francia la separazione fra Stato e Chiesa, la proprietà passò al potere laico, ma in pessime condizioni.
Privo dei suoi preziosi arredi e con il parco in stato di completo abbandono, il suo destino avrebbe dovuto essere quello della demolizione. Il liquidatore giudiziario accettò, però, che nel palazzo si sistemassero provvisoriamente alcuni inquilini, fra cui i pittori Matisse, il poeta Jean Cocteau e soprattutto Rodin che, dal 1908 occupò un'ala al pianterreno, organizzandovi feste mondane.
Nel 1911 lo Stato acquistò la proprietà e nacque l'idea di crearvi un museo dedicato a Rodin.
Pur tra forti opposizioni, grazie all'intervento di importanti personalità politiche e artistiche, fra cui Monet, il progetto del museo partì nel 1916.
Rodin donò allo Stato tutte le sue opere (sculture, disegni, fotografie) e anche le sue collezioni d'arte private, ma non ebbe l'opportunità di assistere all'inaugurazione del museo a lui dedicato. Morì, infatti, nel 1917, due anni prima dell'apertura del museo.
 


Parigi - Facciata dell'Hotel Biron vista dai giardini
Parigi - Facciata nord dell'Hotel Biron


Il parco è secondo me il luogo del Musée Rodin più ricco di fascino.
E' incredibile passeggiare immersi nel verde, inebriati in primavera dal profumo dei fiori e nel contempo ammirare alcuni dei capolavori di questo grande scultore di fine Ottocento.
Fra questi colpisce il Pensatore, statua in bronzo con basamento in marmo, trasferita qui dal Pantheon nel 1922, una delle più celebri sculture dell'artista.
E' una figura possente, che ricorda i nudi michelangioleschi, e che rappresenta un uomo che medita sul proprio destino e su quello del mondo che lo circonda, metafora dell'attività intellettuale e della Filosofia.

Musee Rodin - Il Pensatore


O ancora, ricco di pathos e drammaticità è l'ingrandimento di Ugolino e i suoi figli (dalla Porta dell'Inferno), sistemato nel mezzo della vasca dei giardino. E' un groviglio di corpi, stremati dalle sofferenze e dal digiuno, in cui domina la figura di un padre combattuto tra la fame che lo dilania e l'amore per i suoi figli.


Musee Rodin - Ugolino e suoi figli

Non si può dimenticare la copia in bronzo della Porta dell'Inferno (fusa nel 1927 dall'originale in gesso e montata nel giardino nel 1937).
E' un portale monumentale, alto più di 4 metri e ricoperto di bassorilievi ispirati all'Inferno dantesco.
Vi ritroviamo la scena di Ugolino e i suoi figli e, sul timpano, anche il Pensatore, che in questo caso rappresenta Dante che guarda, in solitaria meditazione, il terribile mondo dei dannati.
In alto si stagliano le Tre Ombre, che incarnano l'iscrizione all'ingresso dell'Inferno ("Lasciate ogni speranza o Voi che entrate). L'estremo allungamento del collo della statua di sinistra e l'innaturale posizione della testa di quella di destra, simboleggiano l'impotenza dei dannati, destinati ad un eterno rinnovarsi delle loro pene.

Musee Rodin - La porta dell'Inferno

Entriamo ora all'interno del palazzo per ammirare alcune delle più famose sculture di Rodin, fra cui le mie preferite sono:


Musee Rodin - Eva
In questa piccola statua, la sensualità che emerge dalla rappresentazione del corpo nudo, convive con la pudicizia, nel gesto della donna di coprirsi i seni.


Musee Rodin - Iris, messaggero degli Dei
Quando venne esposta, questa scultura suscitò scandalo per la posizione che metteva in risalto l'organo sessuale femminile, ma nello stesso tempo affascinò per la sua dinamicità e per l'originalità del movimento (che ricorda quello delle ballerine di can-can).

Musee Rodin - Io sono bella
Questa scultura prende ispirazione da un verso di Baudelaire, tratto dalla poesia "La Bellezza" : "Io sono bella, o mortali, come un sogno di pietra".
Una donna accovacciata, viene abbracciata voluttuosamente da una figura maschile possente, nella quale la muscolatura in tensione crea dei vibranti effetti di chiaroscuro.

Musee Rodin - L'uomo che cammina
E' una scultura essenziale, la pura rappresentazione del movimento.


Musee Rodin - La cattedrale
Rappresenta due mani destre che si uniscono, a simboleggiare la preghiera. Lo spazio vuoto all'interno ricorda lo slancio verticale delle cattedrali gotiche (da qui il titolo dell'opera)

Musee Rodin - Il bacio

E' una delle mie sculture preferite.
Il bacio appassionato di Paolo e Francesca, i due giovani amanti del canto V dell'Inferno, diventa il simbolo universale della passione fra un uomo e una donna.
I corpi dei due giovani fuoriescono con forza dal blocco di marmo, che l'artista lascia volutamente in vista, a simboleggiare la lotta delle figure che cercano di liberarsi dalla materia per manifestarsi e per esistere.
Lo slancio amoroso è evidenziato dalle mani di lui, che affondano nella carne della donna, e dalla posizione di lei, che si abbandona completamente alla passione.
Il movimento dei corpi è accompagnato da quello della luce, che si insinua fra le superfici creando forti effetti di chiaroscuro.


Per concludere, vorrei segnalare la sala dedicata a Camille Claudel (fino a settembre 2015 chiusa a causa dei lavori di restauro).
Camille Claudel, sorella del poeta Paul Claudel, è conosciuta come l'amante di Rodin.
In realtà fu molto di più: braccio destro, musa ispiratrice del famoso scultore, ma soprattutto una delle artiste francesi più interessanti e più originali del suo tempo.
Donna dalla forte passionalità, con un'anima tormentata e uno spirito libero, è stata immortalata splendidamente da Isabelle Adjani nel film Camille Claudel di Bruno Nuytten (1988, disponibile in francese con sottotitoli in italiano), dove il ruolo di Rodin è affidato a Gerard Depardieau.

La storia di Camille è segnata dalla sua relazione con Rodin, un uomo molto più vecchio di lei, artista già affermato e con una forte ambizione. Negli anni della loro relazione i due condividono tutto: vita privata, esperienze lavorative. Si ispirano vicendevolmente, al punto che è difficile stabilire se Camille lavorasse alla maniera di Rodin, oppure se l'opera di Rodin facesse eco a quella di Camille.
Sarà Camille ad interrompere il loro rapporto, ormai consapevole del fatto che Rodin non l'avrebbe mai sposata e non avrebbe mai lasciato la sua compagna ufficiale Rose Beuret.
Da allora Camille vivrà sola e sprofonderà sempre più nella follia. Vedere l'uomo che ha amato e ispirato conquistare e consolidare il suo successo, mentre lei non riesce ad affermarsi, fa vacillare la sua ragione. E' ossessionata dal fatto che Rodin possa rubarle i suoi lavori e per questo sistematicamente, dopo averli creati, li distrugge.
Morirà sola, dopo 30 anni di internamento, abbandonata da tutti, compresa la sua famiglia e l'amato fratello Paul.

La sala dedicata a Camille Claudel nel museo fu voluta dallo stesso Rodin, per celebrare l'opera della donna che fu per lui allieva, collega, ispiratrice, amante.
Fra le opere qui conservate, donate al museo dal fratello di Camille, Paul Claudel, vi segnalo:

Musee Rodin - Camille Claudel - Vertumno e Pomona
Camille immortala il momento in cui la ninfa Pomona si abbandona alla passione, lasciandosi baciare dal dio Vertumno, inginocchiato ai suoi piedi.

Musee Rodin - Camille Claudel - Il valzer
E' una scultura bellissima, in cui risalta un equilibrio perfetto tra dinamismo e staticità.
Il movimento, dato dal panneggio dell'abito della donna, sembra proiettare i due ballerini verso il cielo. Il portamento dei due giovani è elegante e composto, ma nello stesso tempo evidenzia il loro lasciarsi trasportare dalla musica e dal ballo.

Musee Rodin - Camille Claudel - Clotho
Clotho una delle tre Parche, è qui rappresentata come una vecchia donna, quasi schiacciata dal peso dei suoi lunghi capelli.
Vuole simboleggiare la fragilità dell'esistenza umana, la morte che incombe e che cancella ogni traccia di bellezza e di grazia.


Musee Rodin - Camille Claudel - L'età matura
E' un gruppo di tre figure, che simboleggiano, da destra verso sinistra, la giovinezza, l'età di mezzo e la vecchiaia.
La giovane inginocchiata si protende implorante verso l'uomo, che però non la considera: ha staccato le mani dalle sue e ha il volto rivolto verso l'anziana donna che lo trattiene, cingendogli le spalle.
E' l'allegoria del tempo che passa, della vita che dalla giovinezza avanza verso la vecchiaia e la morte.
Ma può essere vista anche come la drammatica rappresentazione della storia di Camille e Rodin.
La giovane in ginocchio è Camille che, disperatamente, implora l'uomo che ama di restare con lei. Ma Rodin, l'uomo nel mezzo, l'ha ormai abbandonata: ha lasciato le sue mani, le ha voltato le spalle e si lascia abbracciare da una donna brutta e vecchia, la sua compagna ufficiale, Rose.
Di questa scultura, il fratello di Camille, Paul Claudel, così ha scritto: "Mia sorella Camille, implorante, umiliata, in ginocchio, lei così superba, così orgogliosa mentre ciò che si allontana dalla sua persona, in questo preciso momento, proprio sotto i vostri occhi, è la sua anima".

Terminata la visita, vi consiglio di pranzare da Le Martignac, un piccolo bistrot in Rue de Grenelle 109, a due passi dal museo. Non c'è un menù fisso, ma solo tre piatti del giorno, cucinati con ingredienti freschi (si segnala il foie gras con fichi e mele e la selezione di dessert). L'atmosfera è quella semplice e cordiale dei bistrot parigini e il rapporto qualità/prezzo è ottimo.

Nel pomeriggio, data la vicinanza, vi consiglio di rilassarvi con un po' di shopping a le Bon Marchè, uno degli storici grandi magazzini di Parigi, in Rue de Sevres 24.
Fondato nel 1852, si può considerare l'antesignano degli attuali grandi magazzini. Infatti già nel XIX secolo le sue prerogative erano saldi in periodi prefissati, vendita per corrispondenza, prezzi ribassati.
Oggi l'imponente edificio con interni dall'arredamento raffinato ed essenziale, offre una vasta selezione di capi di abbigliamento, gioielli, calzature, biancheria, prodotti di bellezza e, nei fondi, una strepitosa "Epicerie", un negozio di alimentari con una ricca selezione di specialità francesi e internazionali.
Lo consiglio soprattutto in periodo di saldi, anche se durante tutto l'anno è facile trovare vantaggiose offerte. L'atmosfera, soprattutto in settimana, è più rilassata rispetto ai magazzini Lafayette.
Per informazioni su aperture straordinaria e offerte, consultate il sito http://www.lebonmarche.com

Buono shopping!


Parigi - Le Bon Marchè dall'esterno



Parigi - Le Bon Marchè all'interno


Dopo lo shopping, cosa ne dite di rilassarci con un the alla menta accompagnato da deliziosi dolci marocchini, magari fumando il narghilè?
Allora dirigiamoci verso la moschea di Parigi, al Nr 2 di Place du Puits de l'Ermite (fermata metro Censier-Daubenton oppure Place Monge).
Inaugurata nel 1926, è la più grande moschea di Francia, con un minareto alto 33 metri. Per la sua costruzione ci si ispirò alla grande moschea di Fez, e si impiegarono maestranze e materiali provenienti dal Maghreb.
Veramente belli sono il patio e il giardino, che ricordano quelli dell'Alhambra di Granada e che vogliono rappresentare il paradiso musulmano.
La moschea è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00


Parigi - Moschea dall'esterno
 



Parigi - I giardini della moschea

Fanno capo alla moschea anche un hammam in stile arabo, un ristorante-sala da the e un negozio di artigianato nord-africano.
Per gustare il vostro the alla menta marocchino, entrate nel Caffè della moschea e sedetevi a uno dei tavoli in rame, non prima di aver ammirato le splendide decorazioni delle sale.
Il the, preparato con foglie di menta fresca e servito in piccoli bicchieri di vetro, può essere accompagnato da ottimi pasticcini marocchini, acquistabili separatamente al banco all'ingresso. La selezione è vasta: dalla classica baklawa, ai dolcetti ai datteri, al corno di gazzella (pasta di mandorle aromatizzata all'acqua di fiori d'arancio).
Se, insieme al the, volete fumare anche il narghilè, dovrete sedervi su comodi divanetti nel cortile subito dopo l'entrata.
E' il posto ideale per rilassarsi e fare quattro chiacchere, osservando il via vai di gente che entra e esce dalle sale.


Parigi - La sala da the della moschea

Per concludere in bellezza questa nostra seconda giornata, il mio consiglio è cenare in uno dei migliori ristoranti spagnoli della capitale, El Fogon, al 45 di Quai des Grands Augustins (fermata metro Saint Michel).
Il locale è situato in uno splendido viale sulla Rive Gauche, lungo le rive della Senna.
Il suo stile è elegante, ma sobrio. La sua politica è quella di utilizzare ingredienti di stagione e di proporre una cucina spagnola che, partendo dalla tradizione, viene rielaborata in chiave personale e contemporanea dallo chef Alberto Herraiz.
Potete scegliere il menù riso nel quale è compresa una selezione di tapas del giorno, una paella e un dessert a scelta.
Oppure scegliere a la carte, fra una vasta selezione di antipasti, paella e dessert.
Sul sito http://www.restaurantfogon.com/fr (in francese e in inglese) troverete nel dettaglio tutti i piatti presenti nel menù e anche la possibilità di prenotare online.
I piatti vengono preparati al momento, quindi i tempo di attesa sono di almeno mezz'ora per la cottura del riso.
Il mio consiglio è "Riz en paëlla a banda sin banda", ovvero una paella di pesce, con seppie, calamari, fumetto di pesce e zafferano (minimo due persone). Strepitosa!!!
Ottimo è anche il classico "Riz en paëlla a la Valenciana", con pollo, coniglio e verdure.
Come dessert, eccellente è la crema catalana.

Vi auguro buon appetito e buona serata!

A bientôt!!!























domenica 5 aprile 2015

Tre giorni a Parigi - Primo giorno


Pensando a Parigi, vengono in mente, prima di tutto i suoi monumenti simbolo, ovvero la Tour Eiffel, il Louvre, la cattedrale di Notre Dame.
Ma Parigi è anche altro. E' prima di tutto una città ricca di fascino, elegante e nella quale convivono mondi e culture differenti.
Nell'itinerario che vi propongo per questo primo giorno, l'intento è quello di farvi scoprire, una Parigi meno battuta, antiche vestigia medievali, piccole botteghe, mercati all'aperto, hotel particuliers che ospitano interessanti musei e scorci romantici e ricchi di fascino.

Primo giorno
Iniziamo la nostra giornata in una delle piazze più belle di Parigi, Place des Vosges, che si raggiunge con una breve camminata dalla fermata della metro Bastille.
Per affrontare al meglio la vostra prima giornate a Parigi, vi consiglio un'abbondante petit déjeuner a base di pane, burro, marmellata e croissant in uno dei locali che si affacciano sui portici della piazza. Il mio preferito è Ma Bourgogne, al numero 19, all'angolo con Rue de Francs Bourgeois (aperto tutti i giorni dalle 8 all'1 di notte). E' uno dei più antichi bistrot di Parigi, con la possibilità di sedersi sia all'interno che sotto i portici.

Ricaricati, iniziamo la nostra visita a Parigi proprio da Place de Vosges, per poi esplorare a piedi il quartiere del Marais e i suoi hotel particuliers (palazzi privati) fatti costruire dall'aristocrazia parigina a partire dal XVII secolo.
A pochi minuti a piedi da Place de la Bastille, Place de Vosges è fra le più antiche di Parigi. Di forma quadrangolare, è circondata da eleganti palazzi, realizzati, in uno stile univoco e razionale, all'inizio del XVII secolo per volere del re Enrico IV. Al centro c'è un giardino in cui, nelle tiepide giornate primaverili, ci si può fermare per rilassarsi e nel contempo ammirare la bellezza degli edifici che ci circondano, caratterizzati da tetti spioventi in ardesia di colore blu, grandi abbaini e facciate con fasce in mattoni rossi alternate a fasce in pietra bianca.
Una curiosità: il nome Place de Vosges è relativamente recente, prima, infatti la piazza si chiamava Place Royale. Il nuovo nome risale alla fine del XVIII secolo, e vuole celebrare il primo dipartimento (quello dei Vosgi appunto) che pagò le tasse al nuovo stato repubblicano costituito in seguito alla Rivoluzione Francese.


Parigi - Place des Vosges


Il quartiere del Marais (letteralmente "palude") deve il suo nome al fatto che fino agli inizi del XIII secolo era una zona paludosa e malsana.
In seguito venne bonificata e, sotto il regno di Enrico IV, dopo la costruzione di Place des Vosges, divenne il quartiere dell'aristocrazia parigina. Qui i nobili fecero costruire lussuose dimore, che oggi, dopo i restauri compiuti tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, si presentano in tutto il loro splendore.

Oggi troviamo ancora tracce del Marais medievale, nelle facciate di alcuni edifici o nei resti dell'antica cinta muraria di Filippo Augusto risalente al 1190. Delle 39 torri che la costituivano, rimangono solo due torri tronche in rovina, oggi inglobate nel prestigioso Lycee Charlemagne e visibili da Rue des Jardins de Saint Paul, di fronte al campo da basket.
Al nr 3 di Rue Volta si trova, secondo molti, la più antica casa di Parigi (1240) con travi in legno a vista, porta di ingresso stretta e bassa e piccole finestre al piano. Dico secondo molti perché un atto di vendita datato 12 febbraio 1654 farebbe risalire la costruzione di questo edificio al 1644. Prima di allora pare che sul terreno attuale ci fosse il giardino della casa vicina, oggi scomparso. Un falegname e sua moglie acquistarono il terreno e fecero costruire la casa che vediamo ancora oggi.

Se diamo per buona questa versione dei fatti, allora la casa più antica di Parigi si trova al nr 51 di Rue Montmorency (una traversa di Rue du Temple sempre nel Marais) e porta la data del 1407. Qui abitò l'alchimista Nicolas Flamel che pare avesse scoperto il segreto per fabbricare la Pietra Filosofale. E' forse per questo che gli strani simboli scolpiti sugli architravi e i pilastrini d'ingresso dell'edificio continuano ad affascinare ed intrigare ancora oggi appassionati di esoterismo e curiosi. Vi troviamo lettere in caratteri gotici, strane figure barbute, angeli musicanti e anche un uomo imberbe con il capo avvolto da un turbante, forse lo stesso Flamel.

Se invece vogliamo ammirare gli splendidi edifici risalenti al XVII secolo, vi consiglio, fra gli altri:
  • Hotel de Sully in Rue Saint Antoine. Fu edificato nel 1624 per volere dell'allora controllore delle finanze Mesme Gallet e nel 1634 fu acquistato da Maximilen de Bethune, primo duca di Sully, ex ministro delle finanze e sovrintendente ai lavori edili durante il regno di Enrico IV. La famiglia Bethune lo possedette fino al XVIII secolo. Dopo di allora si succedettero numerosi proprietari e vari furono gli usi (negozi, laboratori artigianali, ecc.). Nel 1862 fu classificato monumento storico e dal 1967 è sede del Centre des Monuments Nationaux, ente cha fa capo al Ministero della Cultura e che gestisce oltre cento monumenti fra i più importanti di Francia. Non è possibile visitare il palazzo, ma durante l'orario di apertura degli uffici è consentito attraversare il cortile d'onore e il giardino, per accedere a Place des Vosges.
Parigi - Hotel de Bethune-Sully
 
  • Hotel d'Aumont, all'angolo tra Rue de Jouy e Rue des Nonnains d'Hyeres. Fatto costruire nel 1644 per rimpiazzare un palazzo risalente al XV secolo, fu abitato dal duca d'Aumont, maresciallo di Francia, a partire dal 1648. Si compone di 4 edifici che si affacciano su un cortile interno. La famiglia d'Aumont mantenne la proprietà fino al 1756. Da allora il palazzo fu prima sede comunale, poi proprietà della Farmacia Centrale di Francia e infine dal 1959 è sede del Tribunale Amministrativo. L'antico giardino alla francese dell'Hotel d'Aumont è ora il Jardin Albert Schweitzer, creato nel 1968 e adibito a parco giochi.
Parigi - Hotel d'Aumont
 
  • Hotel de Sens, al nr 1 di Rue Figuier. E' la più antica dimora privata del Marais, infatti era già noto nel 1366. L'edificio attuale risale al 1475, quando l'arcivescovado di Sens (che fino al 1622 detenne la giurisdizione di Parigi) lo ricevette in dono da Carlo V e provvedette ad una sua ristrutturazione secondo il gusto dell'epoca. L'aspetto attuale dell'edificio deriva da un restauro condotto tra il 1932 e il 1962 e a me ricorda le costruzioni fiabesche di Gaudi in Spagna (con tanto di torrette, tetti a cono e comignoli). Oggi è sede della Bibliotheque Forney, sede di mostre d'arte temporanee. Per informazioni sulle mostre in corso consultare il sito http://www.paris-bibliotheques.org (in francese).
Parigi - Hotel de Sens


In Rue de Thorigny, al nr 5, c'è un hotel particuliers che merita una visita più approfondita.
Si tratta dell'Hôtel Salé, oggi sede del Musée National Picasso.


Parigi - Musée National Picasso

Il palazzo deve il suo nome al fatto che il suo costruttore, Pierre Aubert signore di Fontenay, aveva la carica di esattore della tassa sul sale. Fu edificato fra il 1656 e il 1659 ed è considerato uno degli edifici più straordinari tra quelli realizzati nel Marais nel XVII secolo.
Dopo la morte di Aubert, avvenuta nel 1663, il palazzo ebbe diversi proprietari e diverse destinazioni. Ad esempio nel 1671 fu sede dell'ambasciata della Repubblica di Venezia, nel 1815 divenne una scuola, annoverando fra i suoi allievi Honorè de Balzac, nel 1964 divenne proprietà del comune di Parigi. Dal 1985 è sede del Musée National Picasso.
La collezione del museo è frutto di una cessione degli eredi di Picasso allo stato francese, come pagamento delle tasse di successione. Questa dazione è stata possibile grazie ad una legge promulgata nel 1968, secondo la quale gli eredi possono pagare le tasse di successione con opere d'arte, anziché con denaro, dal momento che l'arte viene considerata un fattore fondamentale per lo sviluppo culturale di un paese (grande lezione di civiltà!).
Il museo espone più di 5000 opere di Pablo Picasso tra schizzi, sculture, dipinti e incisioni, oltre alla collezione personale dell'artista, con opere, fra gli altri, di Degas, Matisse, Cezanne, Gauguin, Modigliani, Mirò.
Per informazioni consultare il sito http://www.museepicassoparis.fr (in francese e inglese).

Dopo tanto camminare e tanta cultura, è doverosa una sosta per mangiare qualcosa e riposarsi.
Visto che siamo in zona, possiamo dirigerci verso l'antico quartiere ebraico, chiamato Pletzl.
Il cuore del quartiere è l'animata Rue des Rosiers, dove si susseguono librerie ebraiche, negozi di alimentari, macellerie, ristoranti kasher, chioschi di specialità gastronomiche. Per mangiare avrete solo l'imbarazzo della scelta.
Io vi consiglio l'As du Fallafel, al nr 34 di Rue des Rosiers (12-24 da domenica a giovedì, 12-15 venerdì, chiuso il sabato). Il locale è piccolo, ma il servizio è veloce, quindi non dovrete aspettare molto, anche all'ora di punta. Comunque se non avete pazienza, è disponibile anche un servizio di take-away.
Fra le specialità del locale ci sono i fallafel (polpette di ceci speziate) e l'hummus (crema di ceci aromatizzata con aglio, cumino e paprika). I piatti sono tutti molto buoni e il rapporto qualità-prezzo è ottimo.

Dopo esserci rinfocillati, possiamo continuare il nostro giro e dedicare il pomeriggio all'esplorazione delle due isole sulla Senna: Île Saint-Louis e Île de la Cité.

Da Rue des Rosiers proseguiamo in direzione del Pont Marie, il ponte che collega il Marais all'Île Saint-Louis, l'isola più piccola, ma per me la più affascinante, che deve il suo nome a San Luigi, il re di Francia divenuto santo, che proprio qui veniva a pregare nel 1200.
Una volta attraversato il ponte, l'atmosfera è quella di un tranquillo e operoso villaggio di provincia, più che di una grande metropoli. Sulle rive della Senna si affacciano palazzi in pietra grigia che risalgono al XVII secolo. E' in quest'epoca, infatti, che l'isola fu urbanizzata, grazie all'intervento dell'imprenditore Christophe Marie, al quale si deve anche la costruzione dei due ponti che collegano l'isola alla terraferma (uno dei quali, quello che abbiamo appena attraversato, porta il suo nome).

Non ci sono monumenti degni di rilievo sull'isola, ma è comunque molto piacevole passeggiare per le sue vie, ammirando gli eleganti palazzi nobiliari e le vetrine dei negozi di artigianato, delle gallerie d'arte, delle fromagerie.
Se amate il foie gras, vi consiglio di provare quello prodotto dall'azienda La Petite Scierie di Catherine Douy (http://www.lapetitescierie.fr). Fino a poco tempo fa Paul Douy vendeva le eccellenti creazioni di Catherine in una piccola bottega al nr 60 di Rue Saint Louis. Ora Paul si è ritirato, ma Catherine continua a produrre foie gras. Il negozio sull'isola è ora una pasticceria/sala da the che propone anche l'ottimo foie gras di Catherine.

La punta ovest dell'isola, tra il Pont Louis Philippe (che collega l'isola al Marais) e il Pont Saint-Louis (che collega l'isola all'Île de la Cité) è un luogo molto romantico, soprattutto al tramonto, quando le luci dei lampioni e delle abitazioni si riflettono sulle acque della Senna. E' piacevole fermarsi qui anche nei tiepidi pomeriggi di primavera o nei caldi pomeriggi estivi, per guardare il profilo maestoso della cattedrale di Notre Dame, i battelli che attraversano il fiume e gli eleganti viali della Rive Droite e della Rive Gauche che si affacciano sulla Senna. Magari gustando l'ottimo gelato di Berthillon (in Rue Saint Loius en l'Ile, 4e), maître gelatier dal 1934, che ci delizierà con i suoi strepitosi gusti alla frutta o le specialità di stagione.

Attraversiamo ora il Pont Saint Louis e approdiamo sulla seconda isola della Senna, nonché la più grande e la più famosa: l'Île de la Cité.
Fu la sede del primo insediamento di Parigi (III secolo a.C.) e della città romana di Lutetia, nonché il cuore del potere temporale ed ecclesiastico per tutto il medioevo.
Su quest'isola sorge la cattedrale di Notre Dame, considerata il vero cuore di Parigi. E' forse per questo che nella piazza antistante la chiesa si trova una stella in bronzo che indica il Point zero des routes de France (il punto zero di tutte le strade di Francia, ovvero il punto da cui vengono calcolate le distanze fra la capitale e il resto del territorio francese).
Capolavoro del gotico francese, è uno dei monumenti più visitati  della capitale e colpisce, sia all'interno che all'esterno, per il suo equilibrio e la sua armonia architettonica.
E' meraviglioso ammirarla la sera, con la facciata illuminata dalle luci artificiali, che esaltano l'eleganza delle forme e il suo fascino senza tempo.
Ma è l'interno quello che a me è rimasto nel cuore fin dalla prima volta, per la sua grandiosità e nel contempo per la sua semplicità. Qui una luce tenue filtra attraverso le splendide vetrate colorate dei rosoni, accrescendo il senso di profonda spiritualità che si respira in questo luogo.

Parigi - Cattedrale di Notre Dame di giorno
Parigi -Cattedrale di Notre Dame di notte


Parigi - Rosone facciata ovest Cattedrale di Notre Dame

Un'esperienza da non perdere (se non vi farete spaventare dalla lunga coda) è salire i 400 gradini delle Tours de Notre Dame e ammirare, oltre allo splendido panorama di Parigi, anche una visuale inedita dei contrafforti della cattedrale e dei gargoilles. Per informazioni su orari e tariffe consultare il sito http://notre-dame-de-paris.monuments-nationaux.fr.

Per concludere il pomeriggio sull' Île de la Cité, vi consiglio un giro al Marchè aux Fleurs in Place Louis Lepin (dal lunedì al sabato dalle 8 alle 19, la domenica lascia il posto al Mercato degli uccelli).
E' uno dei mercati più antichi di Parigi, una vera magia di colori e profumi. Qui banchi di fiori e piante si alternano a  stand che vendono oggetti da giardinaggio dallo stile un po' retro e semenze di ogni tipo. E' veramente piacevole passeggiare in questo angolo di Provenza nel cuore di Parigi.

Possiamo aspettare l'ora di cena e intanto riposare le nostre stanche membra nella sala da the di uno dei negozi di the più famosi di Parigi, Mariage Freres (nr 30 di Rue du Bourg-Tibourg, nel Marais). Qui si può scegliere fra 600 tipi di the differenti provenienti da tutto il mondo, preparati in  modo da esaltarne aromi e profumi  e accompagnati da succulente torte o pasticcini.

Per la cena, vi consiglio delle ottime galettes bretoni innaffiate da sidro di mele alla Creperie Bretonne in Rue de Charonne 67 (dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 14.15  e dalle 19.00 alle 23.15, sabato dalle 19.00 alle 23.15, domenica chiuso). La fermata della metropolitana più vicina è Charonne (linea 9)
L'ambiente è piccolo, ma accogliente, con alle pareti quadri e oggetti che ricordano la Bretagna e il suo legame col mare.
Le galettes (crepes di grano saraceno farcite con ripieno salato) sono preparate con ingredienti di ottima qualità. Vi consiglio la "complete" (farcita con prosciutto, formaggio e uovo in camicia).
Anche le crepe dolci (a base di farina di frumento e ripieno dolce) sono da provare (molto buona quella pere e cioccolata).
Il locale ha un ottimo rapporto qualità/prezzo (la spesa si aggira intorno ai 15€ a testa bevande incluse).

Non mi resta che augurarvi buona cena e a presto per proseguire la nostra esplorazione di Parigi!

venerdì 3 aprile 2015

Tre giorni a Parigi - Dove pernottare e come muoversi

Proseguiamo la nostra preparazione per il weekend a Parigi.

PERNOTTAMENTO
Alcuni suggerimenti su dove pernottare nella capitale.

Una soluzione con un ottimo rapporto qualità/prezzo è quella offerta dagli hotel IBIS del gruppo Accor Hotels.
Gli hotel della catene IBIS sono ben distribuiti in tutti i quartieri della città, in prossimità delle principali stazioni cittadine e con una fermata della metro sempre nelle vicinanze.
Le camere sono pulite, non di grandi dimensioni, ma comunque funzionali.

Il sito per info e prenotazioni è http://www.ibis.com/it/ (in italiano).

Per esperienza personale, consiglio i seguenti hotel IBIS a Parigi:
  1. Ibis Paris Gare de Lyon Ledrù Rollin, 12eme (a 5 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria Gare de Lyon, da Place de la Bastille e dal quartiere del Marais)
  2. Ibis Paris Bastille Faubourg Sainte Antoine, 11eme (a meno di 10 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria Gare de Lyon e a 5 minuti a piedi da Place de la Bastille e dal quartiere del Marais)
  3. Ibis Paris Porte de Montreuil (a 5 minuti a piedi dalla stazione della metro linea 9 Porte de Montreuil, che si trova a 5 fermate di metro dalla stazione ferroviaria Gare del Lyon con cambio a Nation)
I primi 2 hotel sono molto centrali e comodi da raggiungere per chi arriva in treno (anche in tarda serata), il terzo è economicamente più conveniente rispetto ai precedenti, ma è più lontano dal centro.

Se preferite altre sistemazioni, potete consultare i seguenti siti:
  1. http://prenotazione.parisinfo.com (pagina in italiano, gestita dall'ufficio del turismo della città di Parigi, con un'ampia selezione di hotel e B&B)
  2. http://www.booking.com
Infine, se anziché un weekend, volete godervi Parigi per un'intera settimana, un'ottima soluzione è quella di affittare un loft o un appartamento.
Io vi propongo un loft  di 110 m2 a Carrieres sur Seine, un villaggio sulla Senna a 20 minuti di treno da Parigi.
Il prezzo varia da 800€ a 1200€ a settimana e il loft è stato recentemente ristrutturato. Dalla struttura sono facilmente raggiungibili anche Versailles e Disneyland Paris.
Per informazioni, foto e prenotazioni consultare il sito http://www.the-loft78.com.

COME MUOVERSI

Parigi ha un efficiente sistema di trasporti.
Le fermate della metro sono ben distribuite e le corse frequenti, dal mattino presto fino a tarda notte.
Detto questo, però, il modo migliore per spostarsi a Parigi, soprattutto nella bella stagione, è quello di muoversi a piedi.
Così facendo si avrà la possibilità di vivere appieno la città, scoprendone scorci e angoli nascosti, che sicuramente si perderebbero viaggiando in metropolitana.
Il mio consiglio è quello di utilizzare la metro solo per coprire grandi distanze o quando siamo stanchi oppure per raggiungere i luoghi di interesse nel caso il nostro hotel sia fuori dal centro.

Il sito http://www.ratp.fr (in francese, inglese e alcune parti anche in italiano) è il portale relativo al sistema di trasporti della città di Parigi (metro, bus, tram, RER). Mette a disposizione le mappe delle varie linee, e dà informazioni su orari, tariffe e varie tipologie di abbonamenti.

Se pensate di non utilizzare molto i mezzi di trasporto, la soluzione migliore è quella di acquistare un carnet da 10 biglietti (costo € 14,10). Il carnet è economicamente più vantaggioso che il singolo biglietto (costo € 1,80). Con questa tipologia di biglietti è possibile effettuare un solo viaggio su tutte le linee di bus, metro, tram, RER, ad esclusione di quelle da/per gli aeroporti cittadini.

Esiste anche un biglietto turistico (chiamato Paris Visite) valido per 1, 2,3 oppure 5 giorni che dà diritto a viaggiare su tutte le linee di bus, tram, metro, RER, comprese anche quelle per gli aeroporti. I possessori di Paris Visite avranno, inoltre, diritto a sconti, come indicato più nel dettaglio nella pagina http://www.ratp.fr/fr/ratp/r_94834/paris-visite/.
Il costo della carta Paris Visite è:
  • 11,15€ per 1 giorno
  • 18,15 € per 2 giorni
  • 24,80 € per 3 giorni
  • 35,70 € per 5 giorni
A questo punto non ci resta che partire con l'esplorazione di Parigi!

À bientôt !