venerdì 4 marzo 2016

Saudade de Lisboa

Ho visitato Lisbona per la prima volta nell'estate del 2013.
 
Fino ad allora la mia Lisbona era stata la città di Pereira, "una città che scintillava, letteralmente scintillava" quando la brezza atlantica "accarezzava le cime degli alberi" e il cielo era "di un azzurro mai visto, di un nitore che quasi feriva gli occhi".
Avevo percorso insieme a Pereira il tragitto dalla redazione del Lisboa, in Rua Rodrigo da Fonseca, fino al Cafe' Orchidea e poi in tram, attraverso Avenida da Libertade "con i suoi bei palazzi", e Praça do Rossio, "di stile inglese" fino alla sua abitazione in Rua da Saudade, vicino alla Se, la cattedrale.


Lisbona - Avenida da Libertade

Lisbona - Stazione del Rossio
Avevo ascoltato insieme a lui le note malinconiche del fado in Praça da Alegria, dove, in una città in stato di assedio, "la piazza era abbellita con festoni di carta, con lampadine colorate gialle e verdi che pendevano su dei fili stesi da una finestra all'altra" e dove due vecchietti suonavano una musica dolce e struggente, piena di "saudade".     
 
Ed è accompagnata dalla bellissima voce di Mariza (link a Gente Da Minha Terra) una fadista di oggi (link a Desejos Vãos), ma non solo (link a Smile), che mi appresto a rivivere i giorni trascorsi a Lisbona.
Una città che incanta e che mostra tutta la sua bellezza solo al viaggiatore che è disposto a viverla completamente, assaporandone i contrasti e il suo fascino talvolta malinconico.     
 
Mi viene in mente un pensiero di Roberto Saviano: "i ricordi sono fatti  di odori e sensazioni irriproducibili sulla carta. Di suoni leggeri." E anche di colori e di immagini che le parole non sempre riescono a rendere in tutta la loro intensità.
Spero di essere capace di mettere su carta quella tavolozza di colori vividi che è Lisbona, perché , come scriveva Pessoa "non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole".

Il modo migliore per cominciare questo viaggio extrasensoriale nella città di Pessoa,  è perdersi nel dedalo di stradine dell'Alfama, il quartiere più antico di Lisbona, simile a una medina.
Quartiere aristocratico al tempo dei Mori, sopravvissuto al terribile terremoto del 1755, e ora borgata popolare, è abbarbicato su un pendio che degrada dal castello di São Jorge fino al fiume Tejo.


Lisbona - Castello di São Jorge che domina l'Alfama
 
Lisbona - Veduta sui tetti dell'Alfama
 
Lisbona - Veduta sull'Alfama
 
Il suo fascino sta nella sua autenticità, nei suoi vicoli tortuosi alternati a ripide scalinate
 

Lisbona - Alfama

 
nelle sue case color pastello dagli intonaci stinti e scrostati

Lisbona - Alfama
 
 nei panni stesi ad asciugare tra un'abitazione e l'altra dei suoi stretti becos
 
Lisbona - Alfama
 
nelle sue piazzette abbellite da piccole fontane e ombreggiate da palme o aranci amari, dove i mici di quartiere sonnecchiano e i ragazzi giocano a pallone.
 
Lisbona - Alfama
 
All'ora di pranzo la brezza atlantica diffonde l'odore di sardine grigliate e bacalhau.
Indimenticabile quello preparato da Ti Natercia in Escola Gerais 54, non molto distante dal Miradouro de Santa Luzia. Si tratta di una piccola tasca (taverna) con poco più di 10 coperti, dove Natercia, la proprietaria, si occupa di tutto da sola: cucina, serve ai tavoli, intrattiene i clienti. L'atmosfera è semplice e casalinga, ma la qualità della cucina è' eccellente. Imperdibile la sua specialita' (minimo per 2 persone): un rotolo di pasta sfoglia ripieno di baccalà, pomodoro e peperoni e cotto al forno. E il conto (dolce e bevande comprese) non supera i 15€!

Lisbona - Alfama - Ti Natercia

Lisbona - Alfama - Miradouro de Santa Luzia

Nel silenzio della siesta, interrotto solo dallo sferragliare dei tram che si inerpicano per le strette ruas della città vecchia, percorriamo un breve, anche se ripido, tratto di strada, per raggiungere l'Igreia de São Vicente de Fora, la cui maestosa architettura domina l'Alfama, sulla sommità della collina di Graça.

Lisbona - Tram sulle strade dell'Alfama con sullo sfondo la chiesa  São Vicente de Fora
Non c'è' niente di meglio che trascorrere le ore più calde della giornata passeggiando nei freschi e tranquilli chiostri del suo monastero (costo del biglietto 4€), in una splendida cornice di bouganville e azulejos bianchi e blu risalenti al XVII secolo, tutti decorati a mano.
Essi raccontano storie della città di Lisbona, fra cui la liberazione dai Mori nel 1147 per mano del primo re del Portogallo Alfonso Enrique.



Lisbona - São Vicente de Fora - Interno del monastero
 
Lisbona - São Vicente de Fora - Azulejos del chiostro

Imperdibile, al primo piano, la raccolta di 38 pannelli di azulejos del XVIII secolo, commissionati da un priore del monastero, che narrano le favole di La Fontaine. Ispirati ai disegni di Oudry, che accompagnavano l'edizione del 1755 delle Favole, questi pannelli si distinguono per l'eleganza e la delicatezza delle linee e della resa cromatica. Si tratta per la maggior parte di favole poco conosciute, ma grazie ai pannelli esplicativi in portoghese, francese e inglese, è' possibile farsi un'idea delle storie che le immagini raccontano.
 
Lisbona - São Vicente de Fora - Particolare di azulejos con favola di La Fontaine
 
Chi ama i panorami mozzafiato può salire sul tetto del monastero, dove la vista spazia a 360 gradi sulla città e sul fiume Tejo.

Gli azulejos..
Piastrelle di ceramica smaltata, solitamente dipinte a colori vivaci, come il blu, il verde, il bianco, devono il loro nome alla parola araba "al zuleiq" (piccola pietra levigata) e sono uno dei tratti distintivi della città di Lisbona.
Decorano chiese e edifici religiosi (come la sontuosa Igreia di São Roque nel quartiere del Barrio Alto o il già citato monastero di São Vicente de Fora)

Lisbona - São Roque - Azulejos nella cappella di S. Giovanni Battista
 
 facciate di palazzi (nei quartieri dell'Alfama, del Chiado e del Barrio Alto)

Lisbona - Azulejos su una facciata nel quartiere di Alfama

interni di ristoranti e di locali storici, come l'Antiga Confeitaria de Belem, dove si possono gustare eccezionali pasteis de nata (dolci di pasta sfoglia con un ripieno di crema, cotti in forno e serviti tiepidi spolverati di cannella) in sale decorate ad azulejos


Lisbona - Azulejos in una sala dell'Antiga Confeitaria de Belem
 
ma anche molte stazioni della metropolitana
 
Lisbona - Azulejos nella stazione della metropolitana Colégio Militar/Luz
 
C'è' addirittura un museo a loro interamente dedicato (uno dei più interessanti della città), il Museo Nacional do Azulejo, ospitato in un antico convento del XVI secolo (costo del biglietto 5€).
Il suo pezzo forte è un pannello di azulejos di 38m di lunghezza, che raffigura una veduta di Lisbona realizzata nel 1733, unica testimonianza dell'assetto urbanistico della città prima del terremoto del 1755.               
Lisbona - Museo Nacional do Azulejo - Particolare del pannello di Lisbona
 
L'aria si fa sempre più frizzante, si avvicina la sera, i ristoranti e i locali dell'Alfama, del Chiado e di Barrio Alto si preparano ad accogliere persone di tutte le età e nazionalità, pronte a vivere la notte di Lisbona.
Indimenticabile è' contemplare le calde tonalità del cielo al tramonto da una delle terrazze panoramiche (miradoures) di Alfama e Graça, prima di assistere ad un autentico spettacolo di fado in una Casa de Fado di Alfama o Mouraria.
 
Dal Miradouro da Nossa Senhora do Monte (il più alto di Lisbona), si gode uno dei panorami più suggestivi della città. 
 
Lisbona - Miradouro da Nossa Senhora do Monte
Qui, in totale intimità, la vista spazia dai tetti rossi dell'Alfama, al castello di São Jorge (fortezza fatta costruire dai Mori a metà del XI secolo), al fiume Tejo, fino ad arrivare al Ponte 25 de Abril, il celebre ponte rosso simile al Golden Gate di S. Francisco, un punto di riferimento per la città, con il suo profilo elegante, che si integra perfettamente nello skyline della capitale portoghese.
Pur essendo stato costruito durante il regime di Salazar (al momento della sua inaugurazione nel 1966 il suo nome era Ponte Salazar in onore del dittatore), deve il suo nome attuale alla Rivoluzione dei Garofani che, il 25 aprile 1974, fece cadere il regime. In questo senso il ponte è il simbolo del riscatto del popolo portoghese, che ha saputo insorgere per cambiare il corso degli eventi e riportare il paese alla democrazia.   
 
Lisbona - Ponte 25 de Abril
Lo spettacolo del tramonto su Lisbona è un' emozione che difficilmente si dimentica, perché è mutevole, come il cielo di questa città', intensa e cangiante come la sua luce, riflessa nello specchio del fiume Tejo. 
 
Lisbona - Tramonto
Quando la notte cala sulla città, chi vuole scoprire la vera anima del popolo lusitano, deve lasciarsi "inghiottire" nelle stradine di Alfama e Mouraria, cercare le note di una guitarra portuguesa che accompagna la voce languida e malinconica dei fadistas. Oggi, come a fine Ottocento, quando il fado nasceva nelle tascas e nei bordelli di Baixa, Alfama e Mouraria, si canta, pur con contaminazioni pop, rock e blues, la saudade, la sofferenza del distacco, della lontananza, della separazione.                         
La scelta spazia dalle tradizionali Casas de Fado, (dove si cena assistendo alle esibizioni dei fadistas), alle sale da concerto, eleganti e raffinate, inglobate in antichi palazzi nobiliari. Ma per un'esperienza più autentica e genuina, non c'è' niente di meglio che il fado vadio, ovvero vagabondo, che nasce spontaneo nelle strade o nei piccoli club e ristoranti, coinvolgendo passanti, avventori, chiunque voglia cimentarsi in sfide improvvisate.
Un po' come nella scena finale del film Fado di Carlos Saura, dove però a "sfidarsi", in una Casa de Fado (link a Casa de Fado) ricca di suggestione, sono fadisti celebri di ieri e di oggi.

Lisbona - Fado Vadio in Alfama
 
La notte volge al termine e anche il mio viaggio.
 
Il mio arrivederci lo affido a Mariza (link a Sem Ti) e a un pensiero di Pessoa:
 
"I viaggi sono i viaggiatori.
Quello che vediamo non è quello che vediamo,
ma quello che siamo"