lunedì 13 luglio 2015

Ludwig II e i suoi castelli - Parte I

Le vacanze estive sono alle porte e vorrei suggerirvi una vacanza itinerante alla scoperta dei meravigliosi castelli (alcuni noti, altri meno) legati alla vita del re Ludwig II di Baviera (1845-1886).
 
Ludwig II di Baviera
 
 Personaggio entrato nella storia e nel mito per la sua eccentricità e per aver donato alla sua amata patria, la Baviera, dei castelli da fiaba, Ludwig fu un uomo e un sovrano dalla personalità estremamente complessa ed enigmatica.

Da una parte era romantico e sognatore, timido e sensibile (lati del suo carattere che lo portavano spesso a isolarsi dal mondo e dalla vita di corte, per la quale provava una vera e propria avversione, per rifugiarsi nelle amate Alpi Bavaresi), dall'altra autoritario, a volte arrogante, orgoglioso e quasi ostinato nel perseguire i suoi obiettivi, per nulla docile e malleabile.
Era convinto che la sua missione di sovrano discendesse direttamente da Dio e che avesse come fine ultimo quello di riportare in auge, attraverso il mecenatismo delle arti e della musica, la gloria della Germania dei secoli passati, offuscata, secondo lui, dall'industrializzazione, dall'abbandono degli ideali cavallereschi e dalla mancanza di suggestioni spirituali e fantastiche.
 
Inadatto a governare e incapace di far fronte alle lotte di potere interne ed esterne, profondamente infelice e con un grande bisogno di essere amato, desiderava solo evadere da una realtà in cui non si riconosceva, per rifugiarsi in un mondo fantastico fatto di eroismo, di romanticismo, di arte, musica e poesia, dove si percepivano solo gli echi di un glorioso passato che avrebbe fortemente voluto far rivivere.
 
E in un certo senso riuscì a dare forma e consistenza ai suoi sogni.
Lo fece promuovendo, anche a discapito delle sue finanze e della sua credibilità come sovrano, la messa in scena delle opere di Richard Wagner tratte da famose saghe medievali tedesche (Lohengrin "Il cavaliere del cigno", Parsifal, Tristano e Isotta, Tannhäuser).
Ma lo fece soprattutto attraverso la concezione e la realizzazione dei castelli che ancora oggi possiamo ammirare sulle Alpi Bavaresi, stravaganti, anacronistici (si pensi che negli stessi anni a New York venivano costruiti i primi grattacieli), ma in grado di affascinare ancora oggi milioni di visitatori (con grande soddisfazione dell'Ente del Turismo bavarese!).

Partiamo quindi per il nostro viaggio in Baviera!

Se abitate nel Nord Italia come me, vi consiglio di raggiungere la Baviera con la vostra auto attraverso il valico del Brennero oppure del San Bernardino: il viaggio è piacevole e i chilometri da percorrere non sono molti (risparmierete sul costo del noleggio di un'auto in loco).
In alternativa potete prendere il treno via Bologna/Verona/Innsbruck/Monaco di Baviera (sul sito www.bahn.com/ITA troverete orari e prezzi e anche la possibilità di prenotare online) e una volta a Monaco potrete noleggiare un'auto.
Oppure potete prendere l'aereo. Monaco di Baviera è raggiungibile da molte città italiane.
Sul sito www.skyscanner.it/ troverete le migliori offerte di voli messe a disposizione dalle principali compagnie aeree. Una volta atterrati, potete noleggiare un'auto.

I castelli di Ludwig sono tutti a poca distanza uno dall'altro, per cui vi consiglio di pernottare in una sola località e di spostarvi con la vostra auto per visitarli.

Come base vi suggerisco il villaggio di Oberammergau, a 800 mt di altitudine sulle Alpi Bavaresi, nel distretto di Garmisch-Partenkirchen.
Vi colpiranno certamente le sue case affrescate con la tecnica bavarese del Lüftlmalerei, il cui nome deriva proprio da una casa di Oberammergau chiamata Zum Lüftl, residenza di un famoso e molto apprezzato pittore di facciate del XVIII secolo.
I temi degli affreschi sono religiosi, ma anche tratti dalle favole dei fratelli Grimm come Hansel e Gretel o Cappuccetto Rosso.



Oberammergau - Casa affrescata con scene di Cappuccetto Rosso



Oberammergau - Casa affrescata con scene di Hansel e Gretel


 Oberammergau è anche famosa per i suoi intagliatori di legno. Passeggiando per le strade del villaggio troverete numerose botteghe artigiane nelle quali potrete acquistare statuine per il presepe in legno di abete o altre sculture sempre in legno a tema religioso e non solo.

Di seguito alcuni indirizzi di gastehaus (pensioni con servizio di Bed&Breakfast) e ristoranti a Oberammergau:

1) Pension Zwink: semplice, ma confortevole pensione, con camere spaziose, luminose e molto pulite, a due minuti   a piedi dal centro del villaggio. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Per informazioni e prenotazioni potete consultare il sito internet www.pension-oberammergau/Pension-Zwink.
2)  Gastehaus Hildegard: a fianco alla Pension Zwink ha camere più piccole, ma altrettanto confortevoli e pulite e offre eccellenti colazioni con ampia varietà di prodotti dolci e salati. I gestori (marito e moglie) sono molto simpatici, parlano inglese e forniscono ottimi consigli su cosa visitare in zona. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Per informazioni e prenotazioni potete consultare la pagina di booking www.booking.com/gastehaus-hildegard.
3) Zur Tini Weinstube: locale in stile tipico bavarese con ottimo cibo e ottima birra bavarese in Dorfstrasse 7. Da provare lo stinco di maiale, le sontuose Wiener Schnitzel con contorno di insalata e patate arrosto e lo strudel di mele. non accetta carte di credito, ma solo contanti
 
 
Per il primo giorno vi consiglio uno dei miei castelli preferiti, il castello di Linderhof, a 14 Km da Oberammergau, quasi al confine con l'Austria.
E' aperto tutto l'anno, ma, mentre la visita degli interni è sempre possibile, la visita degli edifici nel parco e della grotta di Venere è consentita solo da aprile ad ottobre.
Le visite sono consentite solo accompagnati da guide.
Sul sito si parla di visite guidate in tedesco e inglese, ma io nell'agosto 2005 ho partecipato ad una visita guidata in italiano, pur non facendo parte di un gruppo. L'ideale è informarsi all'ingresso.
 
Linderhof, immerso nell'imponente cornice delle Alpi, era il castello prediletto da Ludwig e quello nel quale soggiornò più a lungo.
Castello di Linderhof - Esterno
 
Fatto edificare in un terreno che il padre, re Massimiliano II, aveva acquistato dai monaci della vicina abbazia benedettina di Ettal, il castello fu concepito più come un rifugio personale che come un sontuoso palazzo (anche se gli interni sontuosi e trabordanti di decorazioni a stucco dorato, tipiche del rococò bavarese, danno in certi casi più una sensazione di monumentalità che di intimità).
 
Castello di Linderhof - Sala degli specchi
 
Doveva rifarsi al Petit Trianon di Versailles, ovvero il rifugio destinato agli svaghi della regina Maria Antonietta.
Gli interni sono un continuo rimando alla grandezza del Re Sole Luigi XIV e ai fasti della reggia di Versailles: dal monumentale affresco sul soffitto della camera da letto che raffigura l'apoteosi del Re Sole, ai quadri con scene delle vita di  corte nella Francia del XVII secolo sopra le porte della Sala degli Specchi). Su una parete dell'atrio di ingresso è inoltre inciso il motto del Re Sole: "L'Etat c'est moi" (Lo Stato sono io).
Ludwig aveva una vera e propria venerazione per Luigi XIV, derivata probabilmente dai racconti sulla fantastica vita alla corte di Versailles che la sua governante Meilhaus gli fece quando era bambino. Questo suo amore per la corte francese lo si ritrova in un altro castello, Herrenchiemsee, liberamente ispirato alla reggia di Versailles.
Ritornando a Linderhof, particolare è la sala da pranzo, con in mezzo il "Tavolo che si apparecchia da sé". Il nome deriva dal fatto che esso veniva apparecchiato e poi issato, tramite uno speciale marchingegno, dalle cucine sottostanti direttamente nella sala da pranzo in modo che Ludwig potesse consumare i suoi pasti senza essere disturbato dalla servitù. Poiché già in giovane età aveva perso quasi tutti i denti, a causa della sua passione per i dolci e della sua paura dei medici, aveva difficoltà a masticare e quindi non voleva, orgoglioso com'era, che i suoi sottoposti lo vedessero mangiare in modo poco elegante e poco consono a un uomo del suo rango.

Altrettanto ricchi di fascino sono il giardino, dalle perfette geometrie, e gli edifici nel parco che circonda il castello: il chiosco moresco e la casa marocchina.
Castello di Linderhof - Chiosco moresco


Castello di Linderhof - Casa marocchina

Concludiamo la nostra visita nel parco con la Grotta di Venere. Qui Ludwig trascorreva ore a sognare all'interno di una piccola barca a forma di conchiglia (ancora presente e la stessa che si vede anche nel film di Luchino Visconti). Si faceva cullare dalle acque di un lago artificiale, godendo di un magico gioco di luci (grazie ad un impianto fatto installare dal Sig. Siemens) e della musica del suo amato Wagner.
Oggi a noi turisti è concesso di rivivere questi momenti onirici, durante le visite guidate al castello: le luci si spengono e per qualche minuto ci accompagna una musica tratta dal Tannhauser di Wagner.


Castello di Linderhof - Grotta di Venere

Nel pomeriggio vi consiglio una gita al Lago di Starnberg, a 20 Km a sud di Monaco, raggiungibile da Oberammergau con l'autostrada A95 Garmisch – Monaco.
Meta di vacanza di numerosi esponenti del jet-set tedesco, con numerose ville affacciate sul lago, il lago è legato a re Ludwig per due motivi: lo Schloss Berg e la Roseninsel.

Lo Schloss Berg, tranquillo e appartato, si affaccia in posizione splendida sulla sponda nord-orientale del lago, nella località di Berg.
E' ancora oggi di proprietà della famiglia Wittelsbach (gli eredi di Ludwig) e quindi non è visitabile.



Lago di Starnberg - Schloss Berg
Severamente danneggiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, fu ricostruito nel dopoguerra, anche se in forma più semplice e non nella versione dei tempi di Ludwig.

Il padre di Ludwig aveva trasformato il castello secondo lo stile neo-gotico in voga all'epoca, con mura merlate e alte torri.
Per la sua posizione tranquilla e isolata, Ludwig vi si rifugiò spesso per sfuggire all'opprimente vita di corte. Qui amava passeggiare in completa solitudine lungo i sentieri che costeggiavano le rive, ammirando in lontananza le Alpi coperte di neve e accompagnato solo dal canto degli uccelli e dallo sciabordare delle onde contro gli scogli.

Lago di Starnberg - Panorama sulle Alpi dalla riva del lago
Nel castello di Berg Ludwig ricevette importanti personalità dell'epoca come la zarina di Russia Maria Alexandrovna e Wagner e qui, insieme al suo medico il Dott. Von Gudden, trovò la morte, in circostanze misteriose, la notte tra il 12 e il 13 giugno 1886.
Secondo il bollettino ufficiale si trattò di annegamento, ma molte sono le perplessità sulla veridicità di questa versione, dal momento che l'autopsia non ha rilevato presenza di acqua nei polmoni. All'inizio del Novecento, nel punto esatto in cui fu ritrovato il corpo senza vita del sovrano, è stata posta una croce.
Oggi la croce e la vicina Votivkapelle in stile preromanico a 800 mt dal castello, sono meta di pellegrinaggio da parte degli ammiratori di Ludwig.
Ogni anno, in occasione dell'anniversario della morte del re, una folla di nostalgici si dà appuntamento nei pressi del parco del castello, portando corone di fiori e intonando canti bavaresi.
Ogni anno  i Guglmanner, incappucciati e con in mano delle torce, celebrano, davanti alla Votivkapelle, la ricorrenza della morte del sovrano.


Lago di Starnberg - Croce commemorativa



Lago di Starnberg - Votivkapelle
La cappella votiva, di forma ottagonale, con copertura del tetto a spicchi, fu edificata tra il 1896 e il 1900.
Gli affreschi della cupola cantano il mito del Sacro Graal, che tanto affascinò Ludwig in vita.
L'ovoide absidale, con all'interno la figura di Cristo, è contornato da 41 losanghe, corrispondenti agli anni di Ludwig quando trovò la morte.
Sempre nell'abside spicca un ritratto di Federico II di Svevia inscritto in un ottagono, figura geometrica cara al sovrano medievale (vedi Castel del Monte in Puglia) e ricca di richiami esoterici.
Inoltre non può sfuggire il fatto che Federico II fu assassinato per volere del Papa il 13.12.1250, mentre Ludwig morì in circostanze sospette il 13.6.1886.
Sul tetto della cupola spiccano tre croci: in alto quella celtica, a celebrare l'origine germanica della famiglia Wittelsbach, al centro quella cattolica, a celebrare la religione dello stato bavarese e in basso quella dei cavalieri templari, a celebrare i difensori della fede cristiana durante le Crociate.

Quando Ludwig si trovava a Berg ed era a conoscenza che l'amata cugina Elisabetta (Sissi) era in visita ai genitori nel vicino castello di Possenhofen (sulla riva sud occidentale del lago di Starnberg, oggi proprietà privata), percorreva a cavallo il perimetro del lago per deporre un mazzo di rose davanti alla porta prima del suo risveglio.


Lago di Starnberg - Castello di Possenhofen

Oppure Ludwig attraversava il lago a bordo del suo piroscafo per rifugiarsi nella Roseninsel, un'isola di proprietà della famiglia reale, situata in mezzo al lago, nella quale il padre di Ludwig aveva fatto piantare quasi tremila cespugli di rose, che in estate, nel pieno della fioritura, inebriavano con il loro profumo.


Lago di Starnberg - Roseninsel
Al centro del giardino si erge un piccolo villino nel quale Ludwig e Sissi trascorrevano i pomeriggi parlando e leggendo poesie uno all'altra. Quando uno dei due era assente, si lasciavano delle lettere in uno scomparto segreto di uno scrittoio, collocato all'interno del villino, in un salotto affacciato sul lago.
Se non erano nel villino, i due cugini passeggiavano nei boschi, a cavallo o a piedi, portandosi la colazione al sacco e leggendo a voce alta all'ombra dei pini e dei castagni, finalmente liberi di potersi esprimere, senza le forzature dell'etichetta di corte.

Da maggio a ottobre Roseninsel è raggiungibile in traghetto dalla cittadina di Feldafing e, dopo un attento restauro, il villino è ora visitabile e ospita un piccolo museo dove è illustrata la storia dell'isola.
 
Di seguito alcuni aneddoti curiosi legati al castello di Berg e a Possenhofen, che rivelano la stravaganza di Ludwig.
 
Durante il fidanzamento (poi rotto) di Ludwig con la principessa Sofia in Baviera, sorella di Sissi, quando il re risiedeva nel castello Berg, capitava che nel cuore della notte gli venisse il desiderio improvviso di far visita  alla fidanzata.
Inviava, allora, uno scudiero a Possenhofen e, mentre tutti dormivano, Ludwig saliva in carrozza e, immerso nell'oscurità, si dirigeva da Berg a Possenhofen, sull'altra sponda del lago.
Preavvertita dallo scudiero del re, la famiglia della fidanzata e tutta la servitù si alzavano e si vestivano di tutto punto, dal momento che Ludwig pretendeva di essere ricevuto a qualunque ora e con gli onori dovuti al suo rango. Una volta pronti, Sofia e i suoi genitori, in piedi sullo scalone del loro castello, attendevano di udire il rumore della carrozza di Ludwig che entrava nel viale. Dopo aver creato tutto quello scompiglio, Ludwig non sempre si tratteneva con la fidanzata, ma a volte lasciava solo un mazzo di fiori o una lettera per poi scomparire di nuovo nell'oscurità della notte.

Durante le convulse ore seguite alla dichiarazione di guerra della Prussia di Bismark alla Baviera nel 1866 (guerra delle Sette Settimane), una delegazione di funzionari di governo lasciarono Monaco diretti al castello di Berg, dove Ludwig si era rifugiato, incapace di affrontare le conseguenze di una guerra che aborriva. Era infatti necessario che il re firmasse la controdichiarazione di guerra.
Una volta arrivati ai cancelli del castello, i funzionari trovarono, però, l'ingresso sbarrato da due sentinelle e, malgrado le suppliche e le minacce, non riuscirono ad entrare.
Umiliati e infuriati i membri della delegazione ritornarono a Starnberg, dove telegrafarono al Primo Ministro, che si mise subito in viaggio per affrontare di persona il sovrano.
Al suo arrivo il Primo Ministro costrinse con la forza le guardie del re a lasciarlo entrare. Una volta entrato non trovò, però, nessun domestico che sapesse dove si trovasse il re. Furente cominciò a cercarlo di persona stanza per stanza.
Finalmente, facendo irruzione in una sala semibuia, vi scoprì Ludwig con il suo aiutante di campo Principe Paul Von Thurn und Taxis (con il quale intrattenne negli anni giovanili una relazione sentimentale platonica). I due, travestiti in ricchi costumi da Barbarossa e Lohengrin, recitavano poesie d'amore l'uno all'altro, illuminati dai raggi di una luna artificiale.

Questa prima giornata, alla scoperta della storia e della personalità di Ludwig di Baviera, nella cornice delle Alpi Bavaresi, volge al termine.
Non vi resta che gustare qualche sostanziosa specialità bavarese innaffiata da un'ottima Andechs Bier nel Biergarten dell'abbazia della vicina Andechs, dove i  monaci preparano la loro birra con la stessa ricetta da più di 600 anni!

Prosit e Gruss Gott!!!