Se, come penso, è domenica, voglio farvi scoprire, prima di tutto, uno dei mercati parigini che preferisco: il Marchè Bastille (fermata metro Bastille)
Dopo aver fatto colazione nelle vicinanze (io vi consiglio nuovamente Ma Bourgogne in Place des Vosges), recatevi verso Place de la Bastille.
Il mercato si tiene tutti i giovedì dalle ore 7.00 alle ore 14.30 e tutte le domeniche dalle ore 7.00 alle ore 15.00 in Boulevard Richard Lenoir a due passi da Place de la Bastille.
Conta più di 100 banchi ed è un tripudio di colori e di profumi: formaggi, salumi, frutta e verdura, olive, spezie, pane, carne, pesce, polli allo spiedo, ma anche abbigliamento, scarpe, accessori.
Insomma l'ideale per acquistare qualche souvenir "gastronomico" o semplicemente l'occorrente per un picnic domenicale all'aperto (se la giornata lo consente).
Parigi - Marchè Bastille |
Parigi - Marchè Bastille |
Parigi - Marchè Bastille |
Parigi - Marchè Bastille |
Parigi - Marchè Bastille |
Parigi - Marchè Bastille |
Al solo rivedere queste foto, mi viene l'acquolina in bocca....
E poi i prodotti sono tutti di ottima qualità e l'atmosfera è vivace e autentica.
Dopo aver fatto scorta di prelibatezze, andiamo ad esplorare a Montmartre alcuni luoghi legati a Henri de Toulouse-Lautrec e in generale al movimento artistico che animò Parigi a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
Nato nel 1864 ad Albi, nel sud della Francia, Henri de Toulouse-Lautrec trascorse la sua infanzia nel castello di famiglia a Le Bosc nel dipartimento dell'Aveyron, vicino ad Albi.
Il castello, oggi di proprietà di una discendente del pittore (da parte materna), è ancora arredato con mobili dell'epoca di Lautrec ed è visitabile quotidianamente con visite guidate.
Inoltre ad Albi (pittoresca cittadina del dipartimento del Midi-Pyrenees), in un palazzo della fine del XIII secolo, sede dei vescovi della città, è ospitato il Musee Lautrec, la più ricca e interessante collezione di opere del pittore fuori Parigi.
All'età di 14 anni Henry si procurò una brutta frattura al femore sinistro cadendo sul parquet mal incerato del salone della sua casa di Albi. L'anno successivo si ruppe anche la gamba destra. Essendo affetto da una malattia genetica che causava problemi alle ossa (probabilmente dovuta ai frequenti matrimoni fra consanguinei contratti nelle precedenti generazioni), queste fratture non guarirono mai completamente e le sue gambe non crebbero più, rimanendo quelle di un bambino, a differenza del busto, che, invece, si era sviluppato normalmente.
Questa sua menomazione lo rese inadatto all'attività fisica e contribuì a farlo appassionare all'arte in generale e alla pittura in particolare.
Trasferitosi a Parigi con la madre, si specializzò soprattutto nella realizzazione di manifesti pubblicitari per locali, rappresentazioni teatrali, balletti e spettacoli dei cafè-concert (locali in cui si poteva bere qualcosa ed assistere a concerti o altri spettacoli).
Ma produsse anche poster, litografie, illustrazioni, in cui i protagonisti erano personaggi della società bohemien dell'epoca: ballerine, cantanti, prostitute, intellettuali.
Morì a soli 37 anni, sopraffatto dall'alcolismo e dalla sifilide.
Per scoprire i luoghi di Toulouse-Lautrec e la Monmartre di fine XIX secolo, prendiamo quindi la metro e scendiamo alla fermata Blanche: da lì ci sposteremo a piedi:
In Rue Pierre Fontaine al n° 19 (3° piano), al n°19 bis (1° piano) e al n°21 (2° piano) troviamo rispettivamente la prima, la seconda e la terza residenza parigina del pittore
In Rue Douai al n° 22 visse tra il 1869 e il 1875 il compositore Georges Bizet insieme alla moglie Geneviève Halévy (sposata in seconde nozze con l'avvocato della famiglia Rothshild Emile Straus). All'epoca in cui Lautrec visse a Parigi, l'immobile fu convertito in ristorante e dal 1920 al 1945 divenne un bordello di lusso.
In Boulevard de Clichy non passa inosservato il Moulin Rouge, all'epoca di Lautrec l'unico locale parigino ad avere l'elettricità (come lo stesso Lautrec evidenzia nei suoi manifesti).
Henri de Toulouse-Lautrec - Ballo al Moulin Rouge |
Qui La Goulue si esibiva nella sua famosa quadriglia naturalistica (il can-can).
Henri de Toulouse-Lautrec - La Goulue |
Nel 1889, quando il Moulin Rouge aprì i battenti, le ballerine non erano professioniste come oggi, ma donne del popolo, lavandaie o sarte, che danzavano in mezzo al pubblico, dal momento che non esisteva un palco.
La Goulue, al secolo Louise Weber, fu una delle regine di Parigi alla fine del secolo XIX.
Prima ballerina al Moulin de la Galette, passò al Moulin Rouge su consiglio proprio di Lautrec. Deve il suo soprannome al fatto che aveva l'abitudine di bersi tutti i fondi dei bicchieri lasciati sui tavoli dai clienti. Si dice anche che si divertisse a far volare via, con un solo colpo di tallone, i cappelli a cilindro degli avventori più eleganti. Misto di impudenza, innocenza e vitalità, aveva colpito l'immaginazione di Lautrec, tanto che tutte le sere il pittore si recava ad assistere ai suoi spettacoli, disegnando appoggiato ai tavoli.
Morì nel 1929 in completa povertà, alcolizzata e obesa, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita in una piccola roulotte, vendendo sigarette e fiammiferi in una strada adiacente al Moulin Rouge.
L'uomo in nero di profilo nel Manifesto de La Goulue è Valentin Le Désossé. Non era un dipendente del Moulin Rouge, ma un notaio appassionato di danza, che tutte le sere si recava al Moulin Rouge e si dilettava a fare il maestro di danza. Proprio al suo aspetto dinoccolato si deve il soprannome Le Désossé.
All'epoca di Lautrec non si entrava al Moulin Rouge dal mulino come oggi e il mulino era ottagonale e non circolare.
Inoltre, come si vede anche nell'omonimo film, nel giardino troneggiava un enorme elefante, residuo dell'Esposizione Universale, oggi scomparso.
Moulin Rouge - Elefante nel giardino |
Sempre in Boulevard Clichy, al n° 104 si trovava l'Atelier Cormon, dove il famoso pittore Fernand Cormon aveva il suo studio e la sua scuola di pittura. Qui Lautrec studiò per 5 anni insieme a Van Gogh. Oggi l'edificio è sede di una scuola di danza contemporanea, ma mantiene ancora alcune caratteristiche originali, come le vetrate sul lato nord e i soffitti alti.
Spostandosi verso la parte alta del quartiere raggiungiamo la zona dei vigneti di Montmartre, all'angolo tra Rue des Saules e Rue de Saint Vincent.
Le vigne che vediamo oggi sono state piantate nel 1933 da un gruppo di giovani parigini che volevano scongiurare la cementificazione selvaggia che minacciava il quartiere. In realtà la tradizione vitivinicola di Montmartre ha radici lontane (i primi documenti ufficiali risalgono al X secolo) ed è stata portata avanti dalle badesse dell'Abbazia di Montmartre fino alla fine del XVIII secolo. Ancora oggi il primo sabato di ottobre si tiene il bando della vendemmia: il vino prodotto viene venduto all'asta e il ricavato devoluto in beneficienza.
In Rue des Saules, al n° 22, si trova il Lapin Agile, un locale di cabaret fondato nel 1860.
All'epoca veniva chiamato il Cabaret degli Assassini a causa delle foto di famosi assassini appese alle pareti. Era luogo di incontro della comunità bohemien che allora viveva a Montmartre. Fra gli altri, il pittore Andrè Gill che aveva dipinto l'insegna del locale con un coniglio che saltava da una pentola di rame, con una bottiglia di vino in bilico sulla zampa destra.
Da qui il nome Lapin Agile.
Andrè Gill - Lapin Agile |
All'epoca della sua apertura il locale sorgeva al di fuori del municipio di Parigi, in una zona in cui non venivano applicate le tasse sugli alcolici.
Per questo motivo qui si riunivano artisti squattrinati, fra cui Lautrec e Picasso, che spesso pagavano il conto offrendo le loro opere. Alcune di queste le possiamo ammirare ancora oggi appese alle pareti. Qui debuttò Brassens e qui ai giorni nostri si esibiscono ancora artisti emergenti della scena musicale parigina.
Nelle vicinanze, in Rue Lepic, sono visibili ancora oggi le vestigia del famoso Moulin de la Galette.
Molin de la Galette oggi |
All'epoca di Lautrec il locale comprendeva ristorante, bar, una sala da ballo all'aperto e due vecchi mulini a vento (chiamati "Le Blute-fin" e "Le Radet") risalenti al XVIII secolo.
Come dimenticare la splendida tela di Renoir "Ballo al Moulin de la Galette", dove la luce vibrante e i ballerini che sembrano volteggiare in un cielo azzurro trasmettono energia e gioia di vivere
Pierre-Auguste Renoir - Ballo al Moulin de la Galette |
Qui l'atmosfera è più malinconica, c'è meno dinamicità rispetto alla tela di Renoir e i colori sono meno accesi, meno vibranti. Siamo all'interno del locale e non nella sala da ballo all'esterno.
Lautrec sembra soffermarsi, più che su una visione di insieme, sulle tre donne in primo piano, non certo affascinanti, che aspettano speranzose che qualche cavaliere le inviti a danzare.
Siamo lontani anni luce dall'atmosfera di festa e spensieratezza della tela di Renoir.
Henri de Toulouse-Lautrec - Au bal du Moulin de la Galette |
Se la giornata è bella potete approfittare della spesa fatta al Marchè Bastille e improvvisare un pic-nic, altrimenti se volete pranzare in una delle più antiche locande di Parigi, a due passi da Montmartre, allora tornate in Boulevard Clichy e raggiungete l'Auberge du Clou al Nr 30 di Avenue de Trudaine.
Questa locanda (letteralmente "Locanda del Chiodo") fu inaugurata nel 1883 e deve il suo nome al fatto che gli artisti dell'epoca, spesso senza un soldo, erano soliti pagare il conto appendendo al muro i loro dipinti.
L'arredamento è rimasto autentico, con le travi a vista, come alla fine del XIX secolo.
L'atmosfera è romantica, soprattutto d'inverno con il camino acceso.
Auberge du Clou - Interno |
Riprendiamo il nostro giro per le vie di Montmartre e portiamoci in Rue Victor Masse, dove al Nr 12 fu trasferito nel 1885, all'apice del suo successo, il cabaret "Le Chat Noir", prima ubicato in due piccole stanze nella vicina Rue de Rochechouart.
Luogo di incontro di pittori, chanssonnier, poeti, umoristi deve il suo nome ad a un gatto nero che il proprietario trovò sul marciapiede durante i lavori.
Sede del cabaret fino al 1896, oggi nell'edificio in Rue Masse non rimane nulla delle vetrate e delle decorazioni neogotiche all'interno, solo una targa.
Sempre in Rue Masse, al Nr 5, si trovava il cosiddetto Cercle Masse, casa da gioco e di appuntamenti, chiusa nel 1830. Nel cortile interno, l'attuale proprietario dell'edificio ha trovato di recente gioielli di poco valore, forse appartenuti alle ragazze della casa di appuntamenti e anche la foto autografata di una donna.
Lo stesso Lautrec ha avuto uno dei suoi atelier in quello che oggi è il salone della casa e che un tempo doveva essere il luogo dove le ragazze aspettavano i loro clienti.
Proseguiamo portandoci in Rue de Martyrs, al Nr 75, dove nel 1883 aprì i battenti il famoso Divan Japonais, ai tempi di Lautrec uno dei locali più caratteristici di Montmartre, dove si esibiva la famosa cantante Yvette Guilbert.
Anche Lautrec veniva spesso qui, come ci ricorda il famoso manifesto con il ritratto di Yvette.
Altro assiduo visitatore fu Pablo Picasso.
Henri de Toulouse-Lautrec - Poster del Divane Japonais |
Oggi il locale si chiama Divan du Monde, inaugurato nel 1994 e ospita concerti di musica internazionale.
Portiamoci ora in Boulevard de Rochechouart, al Nr 80, dove possiamo ammirare Le Trianon erede del famoso Trianon Concert di fine XIX secolo.
Iscritto nella lista dei monumenti nazionali dal 1988, questo edificio ha riaperto in battenti nel 2010, riassumendo l'antica funzione di teatro, dopo essere stato per anni un cinema (dal 1945 al 1992).
Deve il suo nome al fatto che, all'epoca della sua apertura, l'arredo delle sue sale ricordava molto quello di Versailles, con specchi, cariatidi, medaglioni.
La sua struttura, ancora oggi, è quella tipica dei cafè concerto di fine XIX secolo, con le gallerie e le tribune per i musicisti.
Risaliamo nuovamente verso la butte di Montmartre e portiamoci all'angolo tra Rue Caulaincourt e Rue Tourlaque, al Nr 7 di Rue Tourlaque. In questo edificio si trovava il primo vero atelier di Lautrec, con la grande vetrata al terzo piano, sul lato nord. Qui Lautrec lavorò dal 1889 al 1897, creando la maggior parte delle sue tele. E sempre qui Lautrec riceveva Mirelle, una prostituta che il pittore doveva pagare per l'intera giornata, altrimenti la sua padrona non la faceva uscire.
Rue Tourlaque - Primo Atelier di Lautrec |
Punto di incontro di pittori e caricaturisti che eseguono ritratti per i turisti, era frequentata anche da Lautrec, che pranzava qui vicino, all'Auberge de la Bonne Franquette, all'angolo tra Rue des Saules e Rue Saint Rustique.
Per l'ultima cena a Parigi vi consiglio La Mascotte, al Nr 52 di Rue des Abbesses, vicino a Place du Tertre. Soprattutto se siete amanti di ostriche e frutti di mare, questo è il locale che fa per voi.
Un misto fra brasserie e ristorante di classe, questo locale offre pescato di ottima qualità, ma anche abbondanti insalatone (come la Caesar Salad), selezioni di formaggi francesi e foie gras.
Siamo giunti al termine del nostro breve viaggio.
Un viaggio nel quale ho voluto mostrarvi alcuni tra i luoghi di Parigi che amo di più, forse non fra i più turistici, ma per me evocativi e pieni di fascino.
Bando alla malinconia e pensiamo già alla nostra prossima meta!
Au revoir Paris et à bientôt!